BrainSigns a Focus Live - “Le macchine che ci guardano dentro”
- Scritto da Silvia
Durante l’intervento del responsabile scientifico di BrainSigns in Focus Live, si è parlato del fatto che spesso facciamo cose che non vanno d’accordo con la nostra parte “razionale”.
L’esposizione del prof. Babiloni è partita dall’osservazione di come i “conflitti” interiori, durante il nostro decision-making, sono vecchi quanto le testimonianze più antiche che abbiamo per iscritto. Infatti, è stato esposto come brani dell’Iliade e dell’Odissea già riportino la descrizione di stati d’animo contraddittori da parte degli eroi descritti.
Ad oggi, dopo circa 4000 anni, che sono un battito di ciglia dal punto di vista evolutivo, il nostro cervello come “hardware” è più o meno rimasto simile a quello di Ulisse e compagni.
Nella continuazione della conferenza, il direttore scientifico di BrainSigns ha fatto vedere le strutture sottocorticali che sono responsabili di molti atti motori e di decisione nella nostra quotidianità, e i rapporti che tali strutture hanno con la corteccia cerebrale, avvalendosi di un modellino di cervello su scala naturale.
Successivamente, si è passati alla descrizione del perché è necessario misurare l’attività cerebrale ed emozionale delle persone di fronte alle scelte di acquisto e di quali siano le “macchine”, cioè i dispositivi, che lo possono fare. Infatti, molte delle strutture sottocorticali che prendono le decisioni “non parlano”, cioè non hanno accesso alla corteccia che coordina il nostro eloquio, e quindi non possono dare “risposte” a domande sulla causa delle nostre scelte. Tali macchine stanno divenendo sempre meno invasive e sempre più portabili.
Sono state descritte dal prof. Babiloni alcune applicazioni di tali “letture” non invasive della attività cerebrale durante stimoli di consumo, riportando per esempio i casi di misura dell’attività cerebrale durante il testing del logo TIM oppure durante la valutazione di spot commerciali.
La conferenza, di fronte ad un pubblico attentissimo, si è chiusa discutendo di come questa “lettura” dei nostri stati mentali possa migliorare la fruizione dei servizi non solo di consumo ma anche nel settore trasporti, in un prossimo futuro.