Valutazione del livello di competenza dell’operatore

Operator's Expertise - Cognitive States in Operative Environments Operator's Expertise - Cognitive States in Operative Environments

È possibile “quantificare” la competenza di un operatore specializzato in base non solo ai  risultati pratici,  ma anche sulla base dei processi cognitivi da lui utilizzati durante l’esecuzione di un compito?

In accordo con diversi modelli psicologici sul Fattore Umano, il comportamento di un operatore durante l’esecuzione di un compito può essere regolato da differenti livelli di controllo cognitivo, cioè eseguito in modo più o meno automatico in funzione del grado di familiarità con il compito stesso e con contesto operativo.

A ciascun livello di difficoltà sono associabili processi cognitivi differenti in intensità e tipologia, in termini di attenzione, working memory, sforzo cognitivo, ecc. a loro volta correlabili a diversi livelli di competenza acquisita.

Le metriche neurofisiologiche sviluppate da BrainSigns permettono di misurare a partire da segnali cerebrali questi processi fisiologici che avvengono a livello inconscio e non sono accessibili utilizzando i metodi di verifica tradizionali basati sull’analisi delle prestazioni dell’operatore e su questionari specialistici, auto-compilati a fine task.

Cosa Facciamo

Operator's Expertise - Cognitive States in Operative Environments

Il team di BrainSigns ha prodotto molti articoli scientifici, pubblicati e presentati su riviste e conferenze internazionali, in materia di valutazione del livello di competenza in relazione alla misura di questi processi cognitivi, sia in contesti di laboratorio sia in ambienti operativi reali, con Piloti e Controllori di Volo, esperti o allievi.

Le Tecnologie impiegate in questo campo sono le seguenti:

La loro combinazione permette di:

  • valutare i livelli dei processi cognitivi a cui fa ricorso l’operatore misurato in tempo-reale e in diversi ambienti operativi
  • integrare gli algoritmi di valutazione dei segnali neurometrici all’interno di sistemi già esistenti, quali simulatori, interfacce utente, o mezzi di trasporto

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Cosa si ottiene:

  • Possibilità di valutare in tempo reale il tipo di controllo cognitivo a cui ricorre l’operatore nell’esecuzione di un particolare compito (individuazione di criticità personali su cui indirizzare eventuale addestramento)
  • Confronto delle prestazioni di un operatore in termini di controllo cognitivo attuato durante circostanze particolari, in modo da stimare la sua attitudine a fronteggiarle e migliorare le sue capacità dove necessario
  • Orientamenti per una riduzione del rischio di errore in ambienti operativi grazie al controllo dei livelli di attenzione degli operatori dopo molte ore di lavoro
  • Integrazione degli algoritmi di calcolo delle metriche neurofisiologiche in sistemi già esistenti (ad esempio simulatori, interfacce utente) come elementi di innovazione tecnologica.

Questioni a cui è possibile rispondere:

  • Durante una sessione di addestramento a un compito di controllo qual’ è il livello effettivo della acquisizione di capacità di un operatore in termini di “automaticità mentale” con cui egli esegue un determinato compito?
  • È possibile identificare, tra diversi operatori equiparabili in termini di risultati prestazionali, coloro che in realtà necessitano ulteriore pratica per sviluppare “automaticità” nell’esecuzione di un compito?
  • È possibile individuare, un rafforzamento della qualità dell’addestramento con introducendo nella valutazione delle prestazioni anche la considerazione di questi indici neurometrici?