Uno studio svela il nostro pregiudizio inconscio verso l'impiego dell'Intelligenza artificiale come autore di opere d'arte
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Sono stati pubblicati i risultati di uno studio di neuroestetica condotto presso la fiera d’arte ArtVerona, frutto della collaborazione tra BrainSigns, con in particolare il Prof. Fabio Babiloni e la Dott.ssa Giulia Cartocci, e il collettivo di artisti e ricercatori Numero Cromatico, coinvolgendo specialmente il Dott. Dionigi Mattia Gagliardi, il Dott. Salvatore Gaetano Chiarella e la Dott.ssa Giulia Torromino. Lo scopo della ricerca era di investigare l’effetto della conoscenza che un’opera fosse realizzata da un artista umano piuttosto che da una Intelligenza Artificiale (IA) in un contesto ecologico.
Infatti ArtVerona ha coinvolto 25000 visitatori, di cui circa 3000 hanno visitato lo stand dello studio e 150 visitatori hanno partecipato alla ricerca. Sono stati utilizzati due dipinti astratti inediti (D.M. Gagliardi 2015), dichiarandoli ai partecipanti alternativamente come prodotti da “umano” o da “IA”.
I partecipanti che vedevano tutti e due i quadri hanno dichiarato come meno piacevole il quadro il cui autore era ritenuto l’IA se valutato dopo aver visto quello ritenuto prodotto dall’uomo. Ciò ha dimostrato che siamo di fatto influenzati dalla conoscenza dell’autore di un’opera, e che il nostro giudizio è più negativo per opere che pensiamo essere frutto di un’IA. Si tratta di un dato importante alla luce dell’ascesa delle tecnologie creative e intelligenti, molte delle quali in grado di produrre opere d’arte originali. L’approccio interdisciplinare tra arte e neuroscienze, quindi non solo può dare nuove chiavi di lettura del concetto di autorialità, ma aprire nuovi scenari sulla creazione e sulla fruizione dell’opera d’arte.
Lo studio, in parte supportato dal Progetto Grande di Ateneo 2021 “The artificial intelligence and us: how we react, how we can live together” ottenuto dal prof. Fabio Babiloni e colleghi, è frutto della prima collaborazione tra BrainSigns e Numero Cromatico.
I due gruppi stanno portando avanti ulteriori ricerche, tra cui uno studio all’interno della mostra SUPERSTIMOLO di Numero Cromatico presso il Museo MAXXI di Roma, dove è stato possibile considerare anche la reazione cerebrale avvalendosi del sistema Mindtooth, sviluppato con i fondi dell’UE e già utilizzato recentemente nel progetto NeuroDante, condotto dal gruppo del Prof. Fabio Babiloni con manager la Dott.ssa Cartocci.
Per approfondire l’articolo è possibile leggerlo e scaricarlo sul sito della rivista Computers in Human Behavior.