Silvia

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I vantaggi delle applicazioni delle Neuroscienze nella vita quotidiana

La società statunitense BrainCo, operante nel settore delle Neuroscienze, ha progettato uno nuovo strumento: un dispositivo EEG in grado di monitorare la concentrazione delle persone attraverso la lettura dei loro segnali cerebrali.

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Si tratta di un dispositivo molto facile da indossare e collegato ad una APP che è stato usato durante una ricerca eseguita in Cina con 10.000 ragazzi tra i 10 e i 17 anni per studiare il loro livello di attenzione. In particolare, alcune luci, presenti nella parte anteriore del dispositivo, si accendevano con diversi colori in base al loro livello di attenzione.

Il caso mostra come questi strumenti, utilizzati nell’ambito delle neuroscienze, vengono sempre più utilizzati nella vita reale e possono avere delle ripercussioni vantaggiose in situazioni operative reali.

Per esempio attraverso questa sperimentazione, gli insegnanti hanno potuto indentificare in maniera più accurata gli alunni che si distraevano durante le lezioni e che quindi richiedevano maggiore cura e assistenza; gli alunni hanno potuto così migliorare il loro apprendimento e il rendimento scolastico.

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Anche BrainSigns è pioniere nell’applicare tecnologie di questo tipo in aree di applicazione nuove. In particolare nel settore del Neuromarketing, da diversi anni, con il suo team di esperti, lavora per grandi aziende italiane e internazionali.

Il campo è sicuramente innovativo e suscita talvolta obiezioni circa l’accuratezza delle misure e l’eticità della loro applicazione ma, casi come questo, mostrano che con le dovute cautele si possono ottenere risultati significativi.

BrainSigns in particolare presidia l’accuratezza delle misure e il rispetto della privacy dei partecipanti alle ricerche. Si impiegano dispositivi certificati e affidabili, periodicamente testati nella validità del segnale e si presta molta attenzione agli aspetti etici.

Per l’ambito Neuromarketing il riferimento è al codice etico di NMSBA e si garantisce il rispetto della privacy dei soggetti sperimentali con consensi informati e anonimato della memorizzazione dei segnali.

 

 

 

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BrainSigns a Focus Live - “Le macchine che ci guardano dentro”

Durante l’intervento del responsabile scientifico di BrainSigns in Focus Live, si è parlato del fatto che spesso facciamo cose che non vanno d’accordo con la nostra parte “razionale”.

L’esposizione del prof. Babiloni è partita dall’osservazione di come i “conflitti” interiori, durante il nostro decision-making, sono vecchi quanto le testimonianze più antiche che abbiamo per iscritto. Infatti, è stato esposto come brani dell’Iliade e dell’Odissea già riportino la descrizione di stati d’animo contraddittori da parte degli eroi descritti.

Ad oggi, dopo circa 4000 anni, che sono un battito di ciglia dal punto di vista evolutivo, il nostro cervello come “hardware” è più o meno rimasto simile a quello di Ulisse e compagni.

Nella continuazione della conferenza, il direttore scientifico di BrainSigns ha fatto vedere le strutture sottocorticali che sono responsabili di molti atti motori e di decisione nella nostra quotidianità, e i rapporti che tali strutture hanno con la corteccia cerebrale, avvalendosi di un modellino di cervello su scala naturale.

Successivamente, si è passati alla descrizione del perché è necessario misurare l’attività cerebrale ed emozionale delle persone di fronte alle scelte di acquisto e di quali siano le “macchine”, cioè i dispositivi, che lo possono fare. Infatti, molte delle strutture sottocorticali che prendono le decisioni “non parlano”, cioè non hanno accesso alla corteccia che coordina il nostro eloquio, e quindi non possono dare “risposte” a domande sulla causa delle nostre scelte. Tali macchine stanno divenendo sempre meno invasive e sempre più portabili.

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Sono state descritte dal prof. Babiloni alcune applicazioni di tali “letture” non invasive della attività cerebrale durante stimoli di consumo, riportando per esempio i casi di misura dell’attività cerebrale durante il testing del logo TIM oppure durante la valutazione di spot commerciali.

La conferenza, di fronte ad un pubblico attentissimo, si è chiusa discutendo di come questa “lettura” dei nostri stati mentali possa migliorare la fruizione dei servizi non solo di consumo ma anche nel settore trasporti, in un prossimo futuro.

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