Neuromarketing cresce la sensibilità per le neuroscienze applicate al marketing
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In questo campo c’è ancora molta strada da percorrere ma, anche in Italia, le premesse sono tutte valide e propedeutiche ad uno sviluppo di rilievo con modalità sempre più accessibili. Il caso di BrainExpresso.
In Italia crescono curiosità’ ed interesse di aziende e agenzie di comunicazione italiane per l’utilizzo del Neuromarketing all’interno delle loro strategie di ricerca e di ottimizzazione della comunicazione: lo rivela l’esperienza con i Clienti di BrainSigns.
Secondo fonti recenti a livello globale ancora solo il 31% delle aziende ma il 70% dei grandi brand hanno già utilizzato strategie e soluzioni di neuromarketing per valutare quell’impatto immediato che avviene in pochissimi secondi nei consumatori di fronte a prodotti o a stimoli di marketing. Sono cifre che non fanno parlare ancora di adozione su larga scala per queste tecniche ma che dimostrano comunque una crescita del comparto in linea con le previsioni sulla diffusione globale delle tecnologie per applicare il neuromarketing per cui si prevede nei prossimi 7-8 anni una crescita media annua del 10% non solo in USA ma anche in Europa e in Asia. Tra i motivi dell’incremento, ci sono l’implementazione di algoritmi sempre più evoluti, la disponibilità di device innovativi sempre più facili da indossare e usare, l’utilizzo sempre più frequente dell’Intelligenza Artificiale, l’esordio di piattaforme che valorizzano applicazioni ormai consolidate.
Che cosa spinge aziende ed agenzie ad esplorare soluzioni di neuromarketing? L’efficacia dell’esperienza diretta delle nuove possibilità di valutare preventivamente e con ottimo grado di accuratezza l’impatto della propria comunicazione sulla percezione immediata del target per migliorarla e la volontà di ottimizzare i costi degli approcci di marketing e comunicazione.
BrainSigns, in linea con la sensibilità dei Clienti ha lanciato recentemente BrainExpresso (https://brainexpresso.brainsigns.com/), un servizio di neurotesting che consente alle aziende di valutare preventivamente l’efficacia delle loro pubblicità ADV attraverso tecniche di neuromarketing basate sulla lettura di segnali cerebrali, tracciamento dello sguardo, battito cardiaco e sudorazione della pelle.
Dopo anni di neurotesting sulla pubblicità ADV, algoritmi di analisi consolidati e più di 400 spot ADV testati – spiega la dott.ssa Patrizia Cherubino, PHD, Head of Neuromarketing Research in BrainSigns - abbiamo sviluppato una piattaforma software che ci sconsente di offrire alle aziende un’analisi neuromarketing di spot e annunci in tempi rapidi e con algoritmi affinati, impiegando sensori EEG, eye tracker monitoraggio di battito cardiaco e conduttanza cutanea. Il neurotesting consente una diagnosi della decodifica immediata della comunicazione rapida ed efficace a costi più contenuti. Dai risultati si possono in aggiunta ottenere anche “non-conscious insight” sui format e sulle necessità dei target di riferimento utili per migliorare in generale non solo la comunicazione pubblicitaria specifica ma anche la strategia di comunicazione per offrire messaggi sempre più “brain friendly”, fluidi e performanti.